Non conoscevo Riccardo Dalisi finchè non ho “inciampato” in un suo libro che mi ha incuriosito, per la grafica, il tema, il connubio delle cose.
Architetto, designer, artista, …anche buon economista direi.
In “Decrescita. Architettura della nuova innocenza”, prendendo spunto da concetti di Raimon Panikkar, Serge Latouche, Friedensreich Hundertwasser, analizza la necessità di rigenererarsi, applicata ai suoi specifici campi d’azione e non solo, nella vita quotidiana.
E’ sempre più comune oggi il termine “decrescita”, solitamente inteso in senso negativo, quando invece è da ritenere un’opportunità, una spinta, un braciere di nuove idee : “Venga fuori la limpida meraviglia di un nuovo fermento”.
Si fanno quindi largo concetti non nuovi, ma certamente rinnovati, rinnovabili, da rinnovare: ri-uso, reciclo, re-impiego, …
Dalisi auspica un’architettura, un design, un’arte capaci di ri-valorizzare ed armonizzare uomo e natura. A questo proposito, alla fine del volume, presenta alcuni giovani designer impegnati in questo senso.
Interessanti riflessioni e spunti. Un insieme di materie ben architettato ed armonizzato.
Riccardo Dalisi
“Decrescita. Architettura diella nuova innocenza”.
Corraini Edizioni